Aurore boreali: un’app per osservarle con realtà aumentata
Le Aurore boreali nascono da particelle cariche che scendono a spirale verso i poli magnetici. L’istituto nazionale di astrofisica ha realizzato una app grazie alla realtà aumentata che permette agli utenti di riprodurle nell’ambiente circostante.
Quest’ultima permette non solo di osservare un’aurora boreale ovunque ci si trovi, ma anche di ascoltarla, grazie alla trasformazione in onde sonore delle onde radio emesse da un’onda reale. Questa è una delle possibilità della nuova app AR (Augmented Reality) di Sorvegliati Spaziali, progetto di divulgazione spaziale sulla difesa planetaria dell’INAF.
Le aurore boreali
Un’aurora boreale si forma a causa dell’interazione tra le particelle cariche provenienti dal Sole, quali protoni ed elettroni, con le molecole dei gas che compongono la ionosfera terrestre. Quest’ultima indica la parte di atmosfera tra i 100 e i 500 km di altitudine. Queste dando luogo al “vento solare” fluiscono ad altissime velocità lungo le linee del campo magnetico verso i due poli magnetici della Terra, dove entrando in collisione con l’atmosfera, producono luce visibile. Ogni singola interazione genera energia e quindi un piccolo flash di luce, miliardi di questi piccoli flash in sequenza generano l’effetto degli archi aurorali.
Aurore boreali virtuali
Già l’agenzia Lights Over Lapland aveva realizzato delle esperienze video in Lapponia basate sul montaggio di materiali forniti da fotografi e virtual reality di videomaker europei.
Sono quindi stati realizzati viaggi virtuali alla scoperta delle bellezze forniteci dalle aurore boreali e non solo, che hanno il compito di generare meraviglia, stupore e sorpresa in chi li osserva, così come avviene nel mondo reale. Dunque grazie ad un click sullo schermo ci si può immergere nel paesaggio e vivere l’esperienza senza spostarsi da casa.
Il progetto Sorvegliati Spaziali
Il progetto Sorvegliati Spaziali, Conoscere lo spazio per difendere il pianeta esiste dal 2021. Nasce da un’idea di Daria Guidetti dell’Inaf di Bologna, è stato sviluppato insieme a ricercatrici e ricercatori dell’Inaf in collaborazione con l’azienda Demarka.
Esso prevede un sito web diviso in sezioni: Comete e asteroidi NEAR EARTH, Rifiuti Spaziali, Meteorologia Spaziale, Meteore e Meteoriti. Il progetto spiega e informa su eventi che possono avere effetti sulla terra. Si spazia così dai bollettini solari, incentrati sulle attività della nostra stella, a notizie, glossari e video su detriti in orbita: asteroidi, meteore e meteoriti. Nasce così uno strumento per raccontare il lavoro delle donne e degli uomini impegnati nelle ricerche sulla difesa planetaria.
Il sito web è online da ottobre 2021, in cui la Difesa Planetaria viene raccontata tramite una varietà di prodotti divulgativi INAF. Sono presenti quindi news, video didattici, interviste, realtà aumentata, bollettini sui passaggi di asteroidi potenzialmente pericolosi contenenti consigli su come osservarli con telescopi amatoriali, glossario di termini e acronimi e recensioni. Inoltre Sorvegliati Spaziali si occupa anche di rilanciare news di altri enti di ricerca.
La nascita dell’app
La nuova app è disponibile gratuitamente, mostrando contenuti in realtà aumentata con informazioni sullo spazio in modalità interattiva. È anche possibile simulare l’arrivo di un asteroide in qualsiasi ambiente, ma anche visualizzare grafiche di satelliti o rifiuti spaziali in orbita, meteoriti e costellazioni o i giochi di luce delle aurore boreali.
L’app ha fatto il suo esordio in anteprima alla Iaa Planetary Defense Conference, a Vienna, lo scorso aprile ed è stata poi presentata al pubblico in occasione dell’Asteroid Day 2023 presso la Biblioteca Salaborsa a Bologna (26 giugno – 2 luglio 2023). Da oggi è possibile scaricare l’app sui dispositivi iOS e Android, in maniera totalmente gratuita.
I siti partners
Sorvegliati Spaziali gode di moltissimi “Siti Amici”, ovvero molti istituti di ricerca tra cui: l’Istituto Nazionale di Astrofisica, INAF Istituto di Radioastronomia, INAF Osservatorio Astrofisico di Torino, INAF Osservatorio Astronomico di Abruzzo, INAF Osservatorio Astronomico di Cagliari, INAF Osservatorio Astronomico di Padova, INAF Osservatorio Astronomico di Trieste, INAF Osservatorio di Astrofisica e Scienza dello Spazio e il Dipartimento delle Scienze e Tecnologie Aerospaziali del Politecnico di Milano.