Gli ultimi aggiornamenti sull’attacco informatico alla regione Lazio riguardano la cifra richiesta dagli hacker. Gli analisti avrebbero parlato di un riscatto di 5 milioni di euro. L’ammontare non è ad oggi confermato: si parla solo di ipotesi, ma la cifra risulta perfettamente in linea con altri attacchi informatici di rilievo avvenuti nella storia.
Alla mezzanotte del 1 agosto 2021 un attacco informatico ha incrinato tutto il sistema informatico della regione Lazio, bloccando un servizio di vitale importanza per il nostro paese: il portale per la prenotazione dei vaccini anticovid. A rendere la situazione ancora più drammatica è la mostruosa quantità di dati violata. Ad essere in pericolo sono le informazioni sensibili e i pagamenti di circa 5,8 milioni di utenti.
Le prime indiscrezioni hanno parlato di un Trojan criptlocker che ha violato il pc di un dipendente in smartworking a Frosinone della regione Lazio, precisamente di Lazio Crea. I pirati informatici hanno penetrato il sistema di Engineering SPA e da qui sono entrati successivamente nei server della regione Lazio lasciando ormai il famoso e cinico messaggio pubblicato su Bleepingcomputer : “Hello Lazio! Your files were encrypted” . In questo specifico caso si parla quindi di un ransomware, ovvero un malware che blocca i sistemi e richiede un vero e proprio riscatto per poterli sbloccare. Finché il riscatto non viene pagato, i sistemi rimangono inutilizzabili. In casi più gravi, vengono resi pubblici i dati sensibili contenuti nel sistema attaccato.
Gli inquirenti sull’attacco hacker hanno voluto mantenere massima riservatezza rivelando solo pochi dettagli e informazioni. Sull’evento ci sono ancora poche e non confermate notizie. Ad oggi le divulgazioni parlano di un riscatto enorme. I pirati informatici avrebbero richiesto alla regione Lazio ben 5 milioni di euro in bitcoin attraverso un link, contenente le istruzioni da eseguire per il pagamento.
Il messaggio inviato dagli hacker non è stato ancora aperto, quindi per ora sono soltanto ipotesi. Per il momento, inoltre, non si hanno ancora notizie sull’intenzione di pagare o meno il riscatto. Ulteriori dettagli riguardano la provenienza dell’attacco hacker: gli esperti parlano di origine russa e un successivo passaggio nelle reti tedesche e austriache.
Notizie certe invece arrivano dal procuratore di Roma, Michele Prestipino. Il procuratore ha infatti aperto un fascicolo per accesso abusivo al sistema informatico e tentata estorsione, aggiungendo l’aggravante della finalità terroristica. A mettere l’accento sulla gravità dell’attacco criminale ricevuto è stato anche Nicola Zingaretti presidente della regione Lazio.
Stiamo difendendo in queste ore la nostra comunità da questi attacchi di stampo terroristico. Il Lazio è vittima di un’offensiva criminosa, la più grave mai avvenuta sul nostro territorio nazionale.
Nicola Zingaretti, presidente della regione Lazio
Ad essere messo sotto scacco non è stato solo il sistema informatico della regione Lazio. A gennaio il comune di Milano è stato violato e nel corso dell’anno gli attacchi hacker sono aumentati esponenzialmente. Oggi la paura che si sta diffondendo è proprio quella di non esser abbastanza protetti verso i pirati informatici e che altri importanti settori e aziende vengano danneggiati.
Secondo il Trend Micro Research, dipartimento per le soluzioni di sicurezza dei dati e di cybersecurity, i malware hanno letteralmente invaso l’Italia negli ultimi mesi. Il nostro paese risulta essere il terzo più colpito al mondo da attacchi informatici, superato solo dagli Stati Uniti e dal Giappone. La causa principale è da ricercare nella scarsa alfabetizzazione digitale e informatica del nostro paese.