Attacco hacker a Trenitalia: impossibile acquistare biglietti nei self-service

Attacco hacker a Trenitalia ed Rete ferroviaria italiana (Rfi) – Trenitalia fa sapere che questa mattina sono stati rilevati tracce di Cryptolocker nei suoi sistemi informativi. Dalle prime ore di questa mattina, 23 marzo 2022, i clienti non hanno potuto acquistare i titoli di viaggio nelle biglietterie self-service. Sono in corso attività di verifica sui sistemi e pertanto alcuni sistemi sono stati disattivati. L’acquisto online è comunque possibile ma la prenotazione dei servizi delle Sale blu di RFI potrebbe ancora subire delle irregolarità.

In via precauzionale sono state disattivate alcune utenze dei sistemi di vendita fisici di Trenitalia. Pertanto non è temporaneamente possibile acquistare titoli di viaggio nelle biglietterie e self service nelle stazioni, mentre è funzionante la vendita online.

Comunicato ufficiale di Trenitalia

I passeggeri sono autorizzati a salire a bordo treno e presentarsi al capotreno per acquistare il biglietto senza sovrapprezzo. Le disfunzioni registrate non impattano sulla circolazione ferroviaria che procede con regolarità.

Comunicato ufficiale di Trenitalia

Attacco hacker a Trenitalia: si tratterebbe di un Ransomware

Attacco hacker a Trenitalia

Un ransomware è un malware che mira a bloccare i dati di un sistema, cifrandoli. L’unica possibilità di avere indietro i propri file è quello di pagare un riscatto, di solito anonimo tramite criptovalute.

I dipendenti di Trenitalia e Rete ferroviaria italiana assicurano che sui propri computer era comparso l’avviso: «Buongiorno, causa problemi di sicurezza della rete aziendale, si prega di spegnere i computer anche se presenti in modalità smart working. Grazie». Un avviso simile era comparso anche lo scorso 17 marzo ma subito dopo era arrivata la smentita da parte del Gruppo FS riguardante un presunto attacco hacker.

Questo attacco ricorda quello della mezzanotte del 1 agosto 2021 quando un attacco informatico ha incrinato tutto il sistema informatico della regione Lazio, bloccando un servizio di vitale importanza per il nostro paese: il portale per la prenotazione dei vaccini anti-Covid19. A rendere la situazione ancora più drammatica è stata la mostruosa quantità di dati violata. Ad essere in pericolo erano le informazioni sensibili e i pagamenti di circa 5,8 milioni di utenti.

Articolo in aggiornamento