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Ansia e solitudine: il 45% dei giovani fatica a bilanciare vita digitale e reale

Un mondo digitale sempre più connesso serve davvero a socializzare? Secondo una ricerca il 45% dei giovani prova ansia e solitudine

Negli ultimi tempi sembra che i social e i web abbiano preso il sopravvento. Ci sono persone, in particolare giovani, che trascorrono ore al proprio telefono. Non fanno altro che informarsi attraverso i portali online oppure scorrere tra reels e video brevi.

Un mondo simile, che permette di essere in costante contatto con tutti, potrebbe sembrare un’utopia, un modo per essere sempre in compagnia degli altri. Eppure, a quanto pare non è affatto così.

Anzi, leggendo i risultati di una ricerca effettuata recentemente, sembra che proprio i più giovani siano in difficoltà a distinguere e bilanciare vita digitale e reale. Il 45% di loro prova dei sentimenti negativi come ansia, frustrazione e solitudine.

Ma quali sono i dettagli di questa ricerca e perché c’è stata una campagna basata su questi dati fatta da Lenovo? Perché coloro che appartengono alla Gen Z sono a rischio? Ecco tutto quello che c’è da sapere a questo proposito.

Lenovo, la campagna lanciata online per sensibilizzare i più giovani

Lenovo, un brand noto nel settore tecnologico e apprezzato da molti, ha lanciato in Italia la campagna “Meet Your Digital Self“. L’obiettivo di questa campagna e aiutare coloro che appartengono alla Gen Z ad avere un certo equilibrio tra vita online e offline, evitando di farsi assorbire troppo dal mondo digitale. Allo stesso tempo, Lenovo ha basato tale campagna su una ricerca realizzata da BVA Doxa.

Secondo i numeri il 45% dei giovani tra 18 e 28 anni prova una sorta di “disconnessione” tra vita reale e vita digitale. Di conseguenza, tale senso di alienazione potrebbe portare a sintomi negativi come ansia, frustrazione, solitudine e nei casi più gravi anche depressione. In più, il 75% dei giovani intervistati ha dichiarato di voler affrontare conversazioni più serie con i propri familiari. Tra l’altro, il 49% ha affermato che potrebbe affrontare conversazioni più profonde se riuscisse a essere aiutato da un esperto specializzato in situazioni simili.

Realtà virtuale, ecco come potrebbe influire negativamente sui più giovani (DepositPhotos) – SystemsCUE

L’esperimento sociale del brand

Lenovo ha cercato di aiutare i più giovani attraverso un esperimento virtuale. Ha fatto collegare i ragazzi a degli avatar 3D e in questo mondo virtuale ha creato la situazione per far parlare i giovani di argomenti che sarebbero stati difficili da affrontare faccia a faccia. Quest’esperimento sembrerebbe essere stato positivo e ha dimostrato le potenzialità della tecnologia in casi del genere.

Insomma, la soluzione proposta da Lenovo per alcuni potrebbe sembrare estrema, eppure, in un mondo sempre più dominato dalla tecnologia, potrebbe essere efficace per aiutare i più giovani a ritrovare dialogo e rapporto con i loro genitori.

Published by
Claudio Vittozzi