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Anonymous attacca la Banca Centrale russa: “online 35mila file”

La guerra tra Russia e Ucraina prosegue anche sul campo informatico: Anonymous ha annunciato di aver attaccato la Banca Centrale russa e di essere entrato in possesso di più di 35mila file. L’attacco non è ancora stato confermato dall’istituzione, ma nel caso fosse vero si tratterebbe di un leak clamoroso. Il collettivo ha minacciato di pubblicare le informazioni nelle prossime 48 ore.

Mentre imperversa la battaglia sul campo fisico, continuano anche le sanzioni e le prese di posizione dei paesi, oltre che degli hacker del collettivo. Il gruppo sembra essere soltanto all’inizio dei suoi provvedimenti volti a indebolire ulteriormente la Russia. Dopo un iniziale tentennamento del gruppo, quando sembrava che gli hacker non fossero sulla stessa linea, ora sembra che Anonymous sia concorde sui passi da fare. L’obiettivo, come ribadito più volte, è far cadere Putin attaccandolo su più fronti.

Anonymous contro la banca centrale russa

“Entro 48 ore verranno rilasciati più di 35 mila file con accordi segreti” tuonano gli attivisti su Twitter. Il profilo ufficiale di Anonymous ha annunciato di aver attacco la Banca Centrale russa ed essere entrato in possesso di migliaia di file con dati sensibili. L’istituzione, al momento, ha smentito l’attacco: ora è solo questione di ore per conoscere chi ha ragione. Putin e tutte le istituzioni che lo supportano sono ormai nel mirino degli hacktivist che proseguono la loro battaglia sul campo informatico.

Nessuna strada per l’ingiustizia; nessuna strada per l’uccisione di innocenti; nessuna strada per Putin e gli oligarchi; la Banca Centrale russa è stata hackerata. Più di 35 mila file con accordi segreti saranno rilasciati entro 48 ore. Aspettateci.

Anonymous su Twitter

Il tweet è stato pubblicato poco dopo la mezzanotte del 24 marzo quindi, se Anonymous rispetta ciò che ha dichiarato, il leak avverrà sabato 26 marzo. Visto però che la Banca russa ha negato l’attacco, il gruppo potrebbe cogliere l’occasione per rendere noti i dati ben prima di sabato. Su Twitter, per dimostrare la veridicità dell’attacco, il collettivo ha già pubblicato alcuni stralci di informazione, ma non è ancora chiaro se siano legittimi.

Gli altri attacchi di Anonymous

Come ben sappiamo, questo non è il primo attacco di Anonymous (né l’ultimo). Il collettivo di hacker ha deciso di schierarsi contro Vladimir Putin colpendo tutte le istituzioni e le aziende vicine al presidente russo che supportano la guerra in Ucraina.

A fine febbraio, pochi giorni dopo l’inizio della guerra, il gruppo aveva subito dato il via a una serie di attacchi. Inizialmente Anonymous ha preso di mira la tv russa con lo scopo di diffondere le immagini della guerra; in seguito, il collettivo è riuscito a prendere il controllo di un gasdotto russo e della rete ferroviaria nazionale. Anonymous usa Twitter come canale per le comunicazioni usando l’hashtag #OpRussia per taggare tutte le operazioni contro la guerra di Putin.

Il gruppo, però, non si schiera solo contro la Russia e chi la supporta, ma anche contro chi non prende una posizione. È notizia di pochi giorni fa l’attacco a Nestlé: gli hacker hanno minacciato di pubblicare più di 10GB di dati sensibili se la multinazionale non si fosse ritirata dal mercato russo. Così è stato: il gruppo ha rilasciato email e password dei dipendenti e altri dati sensibili sui clienti della società. Colpite anche altre realtà operanti in Russia, come Decathlon, Leroy Merlin e Auchan: i siti russi delle società sono stati oscurati.

Anonymous ha preso la sua posizione e non si sta fermando di fronte a nulla; i numerosi attacchi dell’ultimo periodo dimostrano che il gruppo è determinato a fermare Putin con un tipo di armi molto particolare, ma ugualmente efficace.

Published by
Marina Londei