Algoretica: la chiave per un’IA responsabile? Gli insight dalla Cisco Consumer Privacy Survey 2024
In occasione dei suoi 30 anni di attività in Italia, Cisco ha inaugurato, nel mese di settembre, la sua nuova sede milanese. Al primo piano di Piazza Gae Aulenti 6, gli spazi di lavoro Cisco si presentano come una gemma incastonata in un prezioso castone. Un ambiente moderno e luminoso che combina estetica e funzionalità. L’ampio utilizzo di vetro, il design contemporaneo e gli ampi spazi creano un effetto di continuità visiva, fondendo gli interni dolcemente con l’ambiente esterno e integrandosi in un armonioso abbraccio con la piazza circostante. Questa scelta progettuale, che riflette l’impegno di Cisco nel ‘dissolvere’ i confini tra il mondo fisico e quello digitale, rappresenta un esempio concreto di come l’azienda stia plasmando il futuro del lavoro, coniugando le esigenze del personale con la produttività.
Tale approccio si estende all’adozione di architetture e tecnologie all’avanguardia, tra cui l’intelligenza artificiale (IA). Tuttavia, l’avvento dell’IA pone nuove sfide, in particolare per quanto riguarda la protezione della privacy e dei dati personali. Per comprendere meglio le preoccupazioni e le aspettative degli utenti in merito a questi temi cruciali, Cisco ha condotto la Consumer Privacy Survey 2024, fornendo un’analisi dettagliata delle percezioni e dei comportamenti degli italiani in materia di privacy e sicurezza dei dati.
Il 27 novembre 2024, nella sala Margherita Hack della sede ambrosiana, Fabio Florio e Renzo Ghizzoni, Country Leader Sales Security di Cisco Italia, hanno presentato i risultati della Consumer Privacy Survey 2024. L’indagine ha approfondito il legame tra la consapevolezza dei consumatori in materia di privacy e la fiducia nell’adozione di nuove tecnologie, inclusa l’Intelligenza Artificiale (IA).
Cisco Consumer Privacy Survey 2024
Negli ultimi sei anni, Cisco ha monitorato l’evoluzione del rapporto tra i consumatori e la privacy, un tempo tema marginale e oggi una delle principali preoccupazioni in grado di influenzare scelte personali e professionali. I risultati dimostrano che le campagne di sensibilizzazione stanno restituendo un effetto positivo, aumentando la consapevolezza degli utenti sul valore dei propri dati personali.
Quest’anno, per la prima volta, molti intervistati hanno dimostrato una maggiore conoscenza delle normative sulla privacy, arrivando a mettere in discussione le pratiche aziendali poco trasparenti nella raccolta e nell’utilizzo dei dati.
La ricerca, condotta nell’estate del 2024, si è concentrata sull’analisi delle tendenze globali legate alla privacy e all’uso dell’IA. Lo studio ha coinvolto 2600 partecipanti provenienti da 12 Paesi diversi (5 in Europa, 4 in Asia e 3 nelle Americhe), offrendo spunti sulle loro percezioni riguardo a:
- L’utilizzo dei dati personali da parte delle aziende;
- La conoscenza della legislazione sulla privacy;
- L’intelligenza artificiale generativa;
- I requisiti di localizzazione dei dati.
L’Italia al vertice della consapevolezza sulla privacy
Tra i risultati della Cisco Consumer Privacy Survey 2024, un dato particolarmente significativo emerge dall’Italia: il 62% degli italiani conosce le leggi in materia di privacy, una percentuale che supera di gran lunga la media globale, fissata poco sopra il 50%.
Questo risultato sottolinea un progresso importante in un mondo sempre più connesso e digitale, dove la consapevolezza è la prima linea di difesa contro l’uso improprio dei dati personali.
Chi conosce le leggi sulla privacy ha maggiori probabilità di proteggere i propri dati personali. Questo dato evidenzia come la conoscenza normativa rappresenti un passo cruciale per adottare comportamenti più consapevoli e sicuri nell’ambiente digitale.
Impostazioni e applicazioni
Un altro dato interessante riguarda l’aumento del numero di utenti che intraprendono azioni pratiche per gestire la sicurezza e la privacy dei propri dati. Ad esempio, molti intervistati hanno modificato le impostazioni delle applicazioni e delle piattaforme che utilizzano. Questo comportamento, già osservato nella Survey 2023, mostra una tendenza positiva che si estende a tutte le fasce d’età. Tuttavia, sono i giovani a distinguersi come il gruppo più attivo nel migliorare la gestione della sicurezza dei propri dati.
Un tema chiave emerso dal sondaggio è la necessità di armonizzare le normative sulla privacy a livello internazionale. Il 76% degli intervistati italiani ha espresso il desiderio di vedere una standardizzazione delle tutele in materia di protezione dei dati personali.
Una legislazione uniforme aiuterebbe a garantire che i diritti degli utenti siano protetti ovunque, semplificando l’applicazione delle norme e rafforzando la fiducia globale nelle tecnologie digitali.
Gli attacchi informatici, come il furto di credenziali, continuino a rappresentare una minaccia significativa, ciò rende gli utenti italiani sempre più attenti alla sicurezza di queste ultime. I risultati del sondaggio rivelano che:
- 71% degli italiani (contro il 67% della media globale) ha recentemente aggiornato le impostazioni di privacy nelle applicazioni o piattaforme utilizzate.
- 73% si affida all’autenticazione a più fattori (MFA) per proteggere gli account personali.
- 69% utilizza un password manager per gestire in sicurezza le credenziali.
Questi dati mostrano una tendenza positiva e indicano che l’Italia supera la media globale in termini di adozione di pratiche per la cybersecurity. Si tratta di un segnale incoraggiante, che riflette una crescente consapevolezza dell’importanza di proteggere i dati personali.
Intelligenza Artificiale
I risultati relativi all’intelligenza artificiale evidenziano un ampio consenso tra gli italiani riguardo la capacità dell’IA di migliorare la qualità della vita. Tuttavia, gli intervistati si aspettano che le organizzazioni impieghino l’IA in modo etico e responsabile. Inoltre, molti si sono dichiarati disposti a condividere dati personali anonimizzati per contribuire al progresso della ricerca medica. Un altro dato positivo riguarda l’intelligenza artificiale generativa, il cui uso sta guadagnando terreno anche in Italia. Sebbene il nostro Paese mostri ancora un lieve ritardo rispetto alla media globale nell’uso regolare dell’IA (22% contro 23%), la percentuale di italiani che ne fa un uso regolare è aumentata di 10 punti percentuali rispetto al 2023 passando dal 12% al 22%. La tendenza è chiaramente in crescita e si allinea con le dinamiche internazionali.
In un presente caratterizzato da incognite e da progressi straordinari come quelli dell’intelligenza artificiale, le preoccupazioni legate ai rischi dell’IA generativa sono diffuse. Come emerge dalla Cisco Consumer Privacy Survey 2024, l’86% degli intervistati esprime preoccupazione per la possibilità di ottenere output errati (51% “abbastanza preoccupato” e 35% “molto preoccupato”). A questa si aggiunge il timore che i dati possano essere resi pubblici (84% complessivo), con una percentuale maggiore di “molto preoccupati” (44%) rispetto a coloro che si dicono “abbastanza preoccupati” (40%). Seguono, a pari merito con l’80% di preoccupazione complessiva, il rischio che la disinformazione mini le elezioni (con il 42% di “molto preoccupati”) e l’impatto negativo dell’IA sull’umanità (con il 43% di “molto preoccupati”). Infine, il 72% degli intervistati teme che l’IA possa portare alla perdita di posti di lavoro (40% “abbastanza preoccupato” e 32% “molto preoccupato”).
Impatto dell’IA Generativa sui ruoli ICT
Cisco guida l’AI-Enabled ICT Workforce Consortium, un’iniziativa che coinvolge grandi aziende tecnologiche come Accenture, Eightfold, Google, IBM, Indeed, Intel, Microsoft e SAP, per studiare l’impatto dell’intelligenza artificiale sul mondo del lavoro ICT. Come si legge nel comunicato stampa di settembre 2024, il primo studio del consorzio, The Transformational Opportunity of AI on ICT Jobs, ha rivelato che il 92% dei ruoli ICT subirà una trasformazione elevata o moderata nei prossimi anni a causa dei progressi dell’IA.
L’introduzione dell’IA creerà nuove opportunità professionali, come gli specialisti in prompt engineering, scienza dei dati, sviluppo di modelli di intelligenza artificiale (LLM) e specialisti in etica dell’IA. Allo stesso tempo, richiederà un adeguamento delle competenze per altri ruoli. Ad esempio, competenze tradizionali, come quelle dei programmatori o gestione documentale o chi fa creazione di contenuti, potrebbero diventare meno rilevanti. Il consorzio ha anche esaminato l’impatto dell’IA su 47 ruoli ICT in sette famiglie professionali, creando un “Job Transformation Canvas”. Cisco prevede di formare 25 milioni di persone con competenze digitali e di cybersecurity entro il 2032. Tuttavia, si pensa che complessivamente la domanda di professionisti ICT rimarrà alta.
Algoretica: un’etica nella progettazione degli algoritmi
Cisco, in collaborazione con la Pontificia Accademia per la Vita e la Fondazione RenAIssance, ha aderito alla Rome Call for AI Ethics, un’iniziativa globale che mira a promuovere un’etica nello sviluppo dell’intelligenza artificiale. Questa importante alleanza, che coinvolge e promuove un senso di responsabilità condivisa tra grandi aziende tecnologiche, università, istituzioni internazionali e rappresentanti delle principali religioni mondiali, ha come obiettivo centrale garantire che l’IA sia al servizio dell’umanità e rispetti la dignità di ogni individuo.
La Rome Call for AI Ethics, documento elaborato dalla Pontificia Accademia per la Vita, delinea una serie di principi fondamentali, tra cui trasparenza, inclusione, responsabilità e tutela della privacy, che dovrebbero guidare lo sviluppo e l’utilizzo dell’IA. Cisco, forte della propria esperienza nella creazione di infrastrutture sicure e affidabili, contribuisce attivamente a tradurre questi principi in azioni concrete, impegnandosi nello sviluppo di soluzioni tecnologiche innovative che promuovono la privacy, la sicurezza dei dati e l’equità nell’utilizzo dell’IA.
Questa iniziativa rappresenta un passo fondamentale verso una governance dell’intelligenza artificiale. Attraverso la collaborazione tra attori pubblici e privati, la Rome Call for AI Ethics si propone di affrontare le sfide etico-sociali poste dall’IA, come la discriminazione algoritmica e la tutela della privacy, e di sfruttare appieno il potenziale di questa tecnologia per migliorare la vita di persone e comunità.
Conclusioni
La Cisco Consumer Privacy Survey 2024 disegna un quadro interessante delle percezioni e dei comportamenti degli italiani in materia di privacy e intelligenza artificiale. L’Italia si distingue per una crescente consapevolezza sull’importanza della protezione dei dati personali e si registra inoltre un atteggiamento positivo nei confronti dell’IA, a patto che sia sviluppata e utilizzata in modo responsabile, con una forte attenzione ai risvolti etici (Algoretica).
Cisco, da sempre attenta alle nuove tecnologie e alle loro implicazioni, si fa promotrice di un approccio etico all’IA aderendo a iniziative come la Rome Call for AI Ethics, contribuendo attivamente alla definizione di principi etici per l’intelligenza artificiale. L’impegno di Cisco per uno sviluppo responsabile e benefico dell’intelligenza artificiale è testimoniato anche dalla guida dell’AI-Enabled ICT Workforce Consortium, un’iniziativa volta a studiare e orientare l’impatto dell’IA sul mondo del lavoro. Quali saranno le prossime sfide e come garantire che l’IA sia sempre al servizio dell’umanità?