Affitti, multe a raffica fino a 8.000€ per chi ancora non ha recuperato il codice | Dal 2025 è obbligatorio per tutti
Affitti, stanno fioccando multe per tutti: cosa sta succedendo e a cosa fare attenzione per evitare il salasso? Scoprilo ora!
Gli affitti in Italia sono sempre più difficili da recuperare. Complice la congiuntura economica, un proprietario non può mai sapere se ci saranno dei ritardi con i pagamenti, oppure se andrà tutto bene.
L’unica certezza sono le tasse, che aumentano in base al numero degli immobili. Così in tanti cercano di far valere la proprietà con dei lavori, anche se vendere casa oggi non è facile, per via delle condizioni del mercato immobiliare.
Tra i mutui che si attivano solo per poche persone e affitti che restano non pagati, per alcuni la soluzione resta l’affitto a breve termine o transitorio, soprattutto se abiti in una grande città turistica.
Fai attenzione, perché se ti trovi in questa situazione rischi di pagare multe salate perché non hai chiesto un numero di identificazione. Come funziona e cosa fare per non avere le multe? Scoprilo ora!
Come funzionano gli affitti brevi
Gli affitti brevi sono opportunità interessante per i proprietari di immobili che desiderano guadagnare dalla casa. Questa formula consente di adattarsi alla domanda turistica o temporanea, genera profitti superiori rispetto agli affitti a lungo termine. Per avere successo, però, è necessario garantire un’esperienza positiva agli ospiti, con un immobile ben arredato, pulito e dotato di servizi essenziali. I proprietari devono considerare le spese operative, come manutenzione, pulizia e marketing, assicurandosi che il prezzo richiesto sia competitivo rispetto alla concorrenza locale.
Dal punto di vista legale e fiscale, i proprietari devono rispettare norme specifiche per evitare sanzioni. In molte regioni italiane è obbligatorio ottenere un Codice Identificativo Regionale (CIR) e, dal 2025, anche il Codice Identificativo Nazionale (CIN), da includere negli annunci pubblicitari. Cosa succede a chi non rispetta le regole?
Come funziona
Il Codice Identificativo Nazionale (CIN) è uno strumento introdotto per registrare le strutture ricettive e degli immobili destinati a locazioni brevi a livello nazionale. A partire dal 1° gennaio 2025, è obbligatorio esporre il CIN all’esterno dell’immobile e su tutti gli annunci pubblicitari. Per ottenere il CIN, è necessario accedere al Portale Telematico del Ministero del Turismo (BDSR) con le credenziali SPID. La procedura richiede la presentazione di un’istanza telematica, corredata da una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà che certifica i dati catastali dell’immobile e i requisiti di sicurezza degli impianti.
La gestione del CIN è affidata al Ministero del Turismo, che coordina una banca dati nazionale per centralizzare tutte le informazioni. I codici identificativi locali già assegnati da Regioni, province autonome o comuni saranno ricodificati come CIN. Non rispettare le normative comporta sanzioni amministrative che variano da 500 a 8.000 euro, in base alla gravità della violazione.