Affitti brevi, passa la legge ammazza business: per sicurezza non potrai più affittare a distanza

Affitti brevi e Airbnb (Pixabay foto)

Affitti brevi e Airbnb (Pixabay foto) - www.systemcue.it

Nuove regole in arrivo per controllare meglio gli affitti brevi e garantire la sicurezza, ma si dirà addio a una “comodità”. 

Negli ultimi tempi, il modo di viaggiare è cambiato parecchio. Sempre più turisti scelgono di soggiornare in case private affittate per pochi giorni invece di prenotare un hotel. Questo sistema degli affitti brevi è super comodo e spesso anche più economico. Tuttavia, la sua diffusione ha portato alla luce qualche problema, soprattutto in tema di sicurezza e controllo degli ospiti.

Aprire la porta di un appartamento con un semplice codice o una cassettina porta-chiavi è senz’altro pratico, ma può essere rischioso. In un mondo in cui le preoccupazioni sulla sicurezza sono sempre più alte, identificare correttamente chi entra in queste case è diventato un argomento di discussione sempre più acceso.

Le strutture che non richiedono un check-in di persona sono viste come una falla nel sistema di sicurezza. A livello istituzionale, negli ultimi mesi se n’è parlato parecchio. Diverse situazioni hanno mostrato che questo metodo di check-in automatizzato può creare dei buchi nei controlli. Le tanto usate keybox, ad esempio, sono finite sotto accusa per permettere un accesso incontrollato alle case.

Non è una novità: il tema non riguarda solo una città o una regione, ma è ormai una questione di interesse nazionale. Politici, operatori del settore e forze dell’ordine stanno cercando un punto di equilibrio tra la comodità tecnologica e la necessità di garantire una sicurezza concreta e verificabile.

L’intervento del ministero dell’interno

A fare chiarezza è arrivata una circolare del ministero dell’Interno. In questo documento si specifica chiaramente che l’identificazione degli ospiti “a distanza” non è in linea con le norme sulla sicurezza. In pratica, addio alla possibilità di accedere agli appartamenti usando una keybox, almeno nei centri più frequentati dai turisti. Questo sistema, tanto amato dai viaggiatori, potrebbe presto scomparire del tutto.

La circolare è il risultato di una discussione nata durante il G7 Turismo a Firenze. La sindaca della città, Sara Funaro, aveva lanciato l’allarme sui rischi legati a questo tipo di check-in. La ministra del Turismo, Daniela Santanchè, aveva subito appoggiato l’idea e promesso un intervento al Viminale. E così è stato.

Affitto (Depositphotos foto)
Affitto (Depositphotos foto) – www.systemscue.it

Controlli più rigidi e misure concrete

Il capo della Polizia, Vittorio Pisani, ha firmato una circolare che non lascia spazio a interpretazioni: il check-in deve essere fatto di persona. La decisione punta a evitare che nelle strutture ricettive possano soggiornare persone pericolose o addirittura legate a organizzazioni criminali o terroristiche. Le Prefetture saranno incaricate di vigilare e garantire che le nuove regole siano rispettate.

Questo cambiamento potrebbe essere una bella scossa per il mercato degli affitti brevi. Da una parte, chi difende le keybox dice che sono pratiche e moderne. Dall’altra, il Viminale insiste sulla necessità di avere un controllo diretto degli ospiti per tutelare la sicurezza di tutti. In breve: meno praticità, forse, ma più garanzie per la collettività.