Accordo tra Vibre e MCES Italia: il futuro degli eSports passa dalle interfacce neurali
L’Italia si mette in prima linea per la rivoluzione tecnologica degli eSports, settore che sta acquistando sempre più autorevolezza e che richiede livelli organizzativi e di allenamenti molto simili a quelli del settore sportivo tradizionale. Ma come si gestiscono in maniera ottimale le postazioni mentali dei videogiocatori che trascorrono ore davanti al PC? Qui entra in gioco Vibre che grazie alla sua esperienza nel campo delle interfacce neurali, fornirà preziose informazioni a MCES Italia sulle condizioni mentali dei propri atleti di eSports grazie all’utilizzo delle interfacce neurali.
I videogiochi scelti negli eSport sono quelli multigiocatore anche se sarebbe possibile competere anche con giochi a giocatore singolo. I generi più comuni sono strategici in tempo reale (RTS), picchiaduro, sparatutto in prima persona (FPS), Massively multiplayer online (MMO), giochi di guida, Multiplayer Online Battle Arena (MOBA). Questi vengono giocati a livello amatoriale, semiprofessionistico e professionistico, e ne vengono organizzati campionati e tornei, sia online che dal vivo.
Vibre e MCES Italia: due aziende di spicco nel proprio settore
La startup Vibre nasce nel 2017 da un team di bioingegneri e informatici: Raffaele Salvemini (CEO e founder di Vibre ma anche del network Close-up Engineering), Stefano Stravato, Sara Piras, Luca Talevi e Marco Renzi.
Vibre lavora nel campo delle BCI o interfacce cervello-computer e ha sviluppato innovativi algoritmi capaci di analizzare in tempo reale lo stato mentale delle persone. Il tutto utilizzando dispositivi non invasivi, wireless e leggerissimi, infatti vengono appoggiati sulla fronte dell’utente. L’obiettivo è quello di monitorare le metriche prodotte dalla mente umana mentre realizza particolari operazioni. Questi dati vengono poi utilizzati per migliorare la performance, per intrattenimento o decision marketing.
MCES Italia , invece, è un team professionistico di eSport con sede a Roma e arrivato da poco in Italia. Il concept MCES è quello di avere una rete di centri di Gioco all’interno dei Club Sportivi esistente con l’obiettivo di offrire un’esperienza di gioco e sport in un ambiente sano. Le infrastrutture ottimizzate delle varie sedi permettono al MCES Club di ospitare eventi di ogni tipo come tornei o compleanni. MCES in Italia ha team competitivi in discipline come FIFA21, Valorant, Pubg Mobile, League of Legends e Fortnite.
L’accordo tra Vibre e MCES Italia: aumentare la performance degli atleti di eSports grazie alle interfacce neurali
Gli eSports sono una disciplina che sta richiedendo sempre più impegno da parte dei player. I tornei si realizzano come qualsiasi evento sportivo: c’è un pubblico, ci sono degli arbitri e dei commentatori. Per cui a tutta la tensione del momento si somma la capacità di mantenere la concentrazione quando si sta molte ore davanti a un computer. Comprendere lo stato mentale dei gamer è fondamentale per migliorare la loro performance. Perciò questo accordo tra Vibre e MCES Italia per migliorare gli eSports attraverso le interfacce neurali.
MCES Italia l’ha capito e quindi ha coinvolto Vibre in questo accordo che Tommaso Maria Ricci, direttore generale di MCES Italia, ha definito “storico nel mondo degli eSports, una decisione rivoluzionaria che avvicina ancora di più i gamer agli sportivi professionisti“. Grazie alla tecnologia di Vibre e agli algoritmi sviluppati per ottenere e successivamente processare i dati, si potrà avere accesso a delle informazioni che saranno cruciali per le future decisioni di MCES Italia per quanto riguarda l’attività dei propri gamer.
Un gamer professionista deve mantenere buoni livelli di concentrazione e deve saper gestire lo stress di gare e allenamenti. Quindi preservare la salute psico-fisica è fondamentale per poter dare il massimo durante gli eventi competitivi che sono all’ordine del giorno. Con le tecnologie di Vibre, MCES Italia sarà in grado di monitorare i proprio giocatori anche durante gli allenamenti in modo da stabilire le azioni da fare per correggere eventualmente situazioni che potrebbero compromettere le condizioni del team.